I prestiti personali, conosciuti anche come prestiti non finalizzati, sono richiesti generalmente per far fronte ad esigenze finanziarie o per l’acquisto di beni da pagare in forma rateale.
Gli importi finanziabili con il prestito personale, solitamente non superano i 30.000 euro e il periodo di rimborso si aggira tra i 18 e gli 84 mesi.
Le rate dei prestiti personali sono composte da una quota capitale ed una quota interessi e sono d’importo identico per tutto il corso del prestito. L’importo massimo della rata è calcolata in base alla capacità economica di rimborso del richiedente, pertanto è possibile che in alcuni casi ci siano più prestiti in corso per lo stesso richiedente.
La somma di denaro concessa a seguito di richiesta di prestito personale, può essere accreditata sul conto corrente del beneficiario con un bonifico bancario o con l’emissione di un assegno circolare non trasferibile intestato alla persona che ha richiesto il prestito. Per la restituzione di detta somma, le finanziarie propongono l’uso del RID o di Ri.Ba (ricevute bancarie).
Per accedere al Prestito Personale, il richiedente deve possedere i seguenti requisiti:
- Avere un’età compresa tra i 18 e i 72 anni (l’età massima varia da una società finanziaria all’altra);
- Essere un lavoratore (autonomo, dipendente, ex lavoratore pensionato);
- Anzianità lavorativa minima: 24 mesi per gli autonomi e 6 mesi per i dipendenti;
- La rata massima che potrà essere addebitata non potrà essere superiore al 35% dello stipendio.
Inoltre, per assicurarsi il prestito personale è fondamentale avere una valutazione creditizia ottimale, se la somma richiesta è importate rispetto al reddito dichiarato, la banca ai fini del buon esito, oltre a valutare l’affidabilità del cliente, può richiedere l’intervento di un garante o la fornitura di una fidejussione.
Il contratto di Prestito Personale deve contenere le condizioni del finanziamento e le informazioni sulle relative modalità di recupero.
Il contratto deve essere compilato in duplice copia o in triplice copia in caso di mediatori creditizi. Una copia è per la finanziaria che eroga il prestito, l’altra invece è per il richiedente. Oltre ai dati del richiedente ed alle condizioni generali di finanziamento, il contratto deve contenere per legge anche le seguenti voci:
- il TAN (tasso di interesse annuo nominale) praticato;
- il TAEG (tasso annuo effettivo globale);
- ogni altro prezzo e condizioni praticati, inclusi i maggiori oneri in caso di pagamenti ritardati;
- l’ammontare del netto erogato e le modalità del finanziamento;
- il numero, gli importi e le scadenze delle singole rate;
- il dettaglio delle condizioni analitiche secondo cui il TAEG può essere eventualmente modificato;
- l’importo e la causale degli oneri che sono esclusi dal calcolo del TAEG; nei casi in cui non sia possibile indicare esattamente tali oneri, deve esserne fornita una stima realistica;
- le eventuali garanzie richieste;
- le eventuali coperture assicurative richieste, ad esclusione di quelle, stipulate in favore del finanziatore, intese a garantire il rimborso del credito in caso di morte, invalidità o infermità del consumatore, che devono essere incluse nel calcolo del TAEG.
Nel caso in cui non siano presenti alcune di queste voci, il contratto di finanziamento risulterà non valido.
E’ possibile quindi confrontare diversi contratti, per valutare quello più adatto alle proprie esigenze.