Credito negato: chiedere una riesamina

di | 21 Aprile 2009

E’ operativo da oggi, il sistema degli osservatori delle prefetture che hanno il compito di verificare l’andamento del credito a famiglie e imprese e impedire che vengano tagliati i fondi proprio a chi ne ha ora più bisogno per tirarsi fuori dalle difficoltà. Dopo le polemiche con la Banca d’Italia, dunque, il sistema messo a punto dal Ministero dell’economia è entrato a regime e sono a disposizione  i moduli per le segnalazioni (per i privati e per le imprese) e sono stati attivati gli indirizzi on line delle prefetture. Il meccanismo si attiva, infatti, in base alla richiesta inviata on line, o per posta.

Il Prefetto, una volta esaminato il reclamo, chiederà ufficialmente all’istituto sul quale ha ricevuto la segnalazione di  riesaminare richieste e reclami, e di trovare una adeguata alternativa rispetto al no iniziale. I destinatari della lettera saranno  i responsabili di grado più elevato, rispetto ai funzionari che trattano direttamente le pratiche allo sportello, chiamati quindi a  tener conto di più fattori, ad esempio della poltica complessiva della banca, anche in riferimento al caso singolo. Una sorta di procedura di appello, dunque, quando alla prima richiesta ci si trova di fronte ad un secco “no”.

In risposta all'”invito” del Prefetto le banche saranno tenute ad avviare una nuova istruttoria e a fornire una nuova risposta al cliente, eventualmente individuando soluzione alternative. E di quanto fatto e di come si sono attivati per far fronte alle difficoltà di chi ha bisogno di soldi dovranno informarne il Prefetto. Il tutto a stretto giro di posta. Si prevedono, infatti, tempi brevi per il riesame con gli istituti che dovranno informare una volta al mese gli Osservatori sul lavoro svolto.

I modelli a disposizione per le segnalazioni sono due, uno per i privati e l’altro per le imprese. Chiunque sia il soggetto interessato i casi sui quali si può richiedere un intervento al Prefetto tutte le questioni aperte con le banche e i problemi ad avere credito, e in particolare:

  • revoca totale o parziale delle linee di credito; 
  • diniego di un fido; 
  • peggioramento delle condizioni applicate a partire dai tassi; 
  • richiesta di nuove garanzie; 
  • richiesta di rientro immediato di una linea di credito a revoca.

Per poter chiedere al Prefetto di intervenire si dovrà fornire un quadro completo della propria situazione, specificando tutte le tipologie di rapporti che si hanno con la banca, dall’apertura di credito in conto corrente, ai mutui, dai prestiti personali, al credito al consumo all’utilizzo di carte di credito e ad eventuali altre garanzie ricevute. Si dovrà specificare poi l’importo complessivo di credito, il reddito dichiarato nelle ultime tre dichiarazioni dei redditi; eventuali ritardi nei pagamenti e i protesti in essere, e infine la propria situazione lavorativa. Da segnalare anche se si è parso il lavoro e si è in Cassa integrazione, oppure se si è usufruto del bonus a sostegno del reddito.

Dati analoghi sono richiesti alle imprese, alle quali si chiede anche di indicare l’eventuale difficoltà con i pagamenti verso fornitori e/o altri creditori, il rischio di insolvenza a breve termine, e la presenza di crediti liquidi ed esigibili nei confronti di Pubbliche Amministrazioni.

Un quadro dettagliato, dunque, per poter ottenere un intervento concreto.

Fonte: Repubblica.it